Non regalare soldi con bonifico: per averlo fatto senza notaio mi sono rovinato

Quante volte sarà successo di regalare soldi a parenti o amici tramite bonifico. Nulla di male, ma per la legge qualche problema c’è.

Donare o ricevere soldi tramite bonifico è una cosa che apparentemente non ha nulla di anormale, ma per il Fisco non è poi così semplice come sembra. Tutto nasce da una vicenda nella quale è intervenuta la Cassazione.

martelletto giudice su banconote euro
Non regalare soldi con bonifico: per averlo fatto senza notaio mi sono rovinato – teatroverdigenova.it

La domanda al centro del dibattito è stata: un bonifico bancario fatto per generosità è una “donazione indiretta”, oppure una “donazione diretta”? La risposta dei giudici non è rassicurante per chi ogni giorno effettua bonifici di varie entità per donare soldi a parenti o amici. Anche perché pagamenti di questo genere, sia ad effettuarli che a riceverli, non hanno una causale precisa e quindi potrebbero lasciare molti dubbi.

Cosa c’è di più normale di un genitore che aiuta un figlio con un bonifico per l’acconto della casa, oppure di un nonno che regala una somma al nipote per aiutarlo a pagarsi gli studi. Un partner che trasferisce denaro all’altro per aiutarlo a saldare un debito. Sono gesti semplici, generosi. Ma la realtà giuridica è molto più complessa e piena di insidie. Torniamo alla domanda iniziale se un bonifico è da considerarsi una donazione diretta o indiretta perché la risposta di un Tribunale cambia le carte in tavola e da oggi ci dovremo pensare una volta di più prima di effettuare un bonifico, seppur con la coscienza a posto.

Fare un bonifico per generosità è ‘pericoloso’: la sentenza del Tribunale

Una sentenza del Tribunale di Livorno (la n. 504 del 9 giugno 2025), applicando un principio stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione, ha riaffermato una regola importante che cambia le carte in tavola in materia di bonifici.

mano dona pacchetto ad altra mano
Fare un bonifico per generosità è ‘pericoloso’: la sentenza del Tribunale – teatroverdigenova.it

Un bonifico bancario di valore importante, anche se fatto per puro spirito di generosità, per la legge non è un semplice regalo. È una donazione diretta e per essere valida, richiede l’atto pubblico, ovvero la presenza di un notaio e di due testimoni. In assenza di questo requisito formale, la donazione è radicalmente nulla, e la somma trasferita può essere richiesta indietro in qualsiasi momento, come un “pagamento non dovuto”. Una decisione che mette in guardia sui bonifici fatti con naturalezza e senza secondi fini.

La vicenda esaminata dal Tribunale di Livorno riguardava una somma di denaro significativa che una persona aveva trasferito a un’altra. Successivamente, chi aveva fatto il versamento (o i suoi eredi) ne ha chiesto la restituzione, sostenendo che la donazione fosse nulla. Il Tribunale ha dato piena ragione a questa tesi, basando la sua decisione su due pilastri fondamentali.

Il donante, nel periodo in cui ha effettuato il bonifico, aveva un conto corrente con un saldo negativo superiore a 10.000 euro. La somma donata, quindi, rappresentava circa un terzo della sua esposizione debitoria totale. Un atto di generosità che incide in modo così importante sul patrimonio di chi lo compie, specialmente se già in difficoltà, che non può essere considerato modico.

E visto che la donazione non era di modico valore, per essere valida avrebbe richiesto la forma dell’atto pubblico notarile, come prescritto dall’articolo 782 del Codice Civile. Essendo stata fatta con un semplice bonifico bancario, essa è stata dichiarata nulla per un vizio di forma insanabile. Di conseguenza, il Tribunale ha stabilito che la somma andava restituita.

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