Attenzione a come utilizzi i social network: migliaia di persone hanno già perso il lavoro per colpa di Facebook, Instagram e Tik Tok.
Lavoro e vita privata dovrebbero sempre viaggiare su due binari paralleli che non s’incontrano. Questo accade solo nei sogni, in una realtà perfetta. Nella vita di tutti i giorni le cose stanno ben diversamente e anche quello che riteniamo essere privato, in realtà, può influire negativamente sulla nostra vita professionale.

L’esempio più eclatante sono i social. Molti di noi li usano anche per lavoro ma la maggior parte li utilizza unicamente per motivi personali, per chattare, scambiare idee e opinioni o pubblicare video e foto. Ebbene pure i social network come Facebook, Instagram e Tik Tok possono essere causa di licenziamento.
Migliaia di persone si sono ritrovate senza un lavoro da un giorno all’altro proprio a causa dei social. Infatti, per Legge, le aziende possono lasciarci a casa se noi usiamo i nostri social – i profili privati ovviamente non quelli professionali – in un determinato modo. Di seguito vediamo dettagliatamente quali errori non bisogna assolutamente commettere.
Social, attenzione a come li usi: puoi perdere il lavoro
I social ormai fanno parte a pieno titolo della nostra vita quotidiana e più o meno tutti li usiamo diverse ore al giorno non solo per ragioni di lavoro ma soprattutto per scopi personali. Ma attenzione: la Cassazione ha stabilito che se li usiamo in un certo modo, il nostro datore di lavoro ha tutto il diritto di licenziarci.

Sei a casa dal lavoro in malattia e usi i social? L’azienda può licenziarti! A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione che ha precisato che se un lavoratore dipendente, durante il periodo di malattia, pubblica sui social immagini o contenuti incompatibili con lo stato dichiarato, allora l’azienda può licenziarlo in tronco. Ma non solo: può essere licenziato anche chi pubblica contenuti che possono ledere l’immagine dell’azienda per cui lavora.
E il licenziamento può avvenire senza preavviso né indennità. Questa sentenza è arrivata dopo il licenziamento di un lavoratore che, pur essendo in malattia, pubblicava sui social foto dei suoi allenamenti in palestra. Va da sé che se una persona va in palestra non è poi così tanto malata e, quindi, la sua assenza dal lavoro è ingiustificata.
Secondo i giudici della Cassazione tale comportamento – per quanto andasse in palestra fuori dagli orari in cui vigeva l’obbligo di restare a casa – non solo ledeva il rapporto di fiducia con l’azienda ma poteva anche compromettere la sua guarigione e, dunque, il ritorno sul posto di lavoro. Pertanto attenzione a come usiamo i social e, soprattutto, ricordiamoci che non è necessario rendere pubblico ogni singolo istante della nostra vita, anzi: può essere molto controproducente.