Dopo anni che ci raccomandano di usare bancomat e carte, ora arriva lo stop. D’ora in poi alcuni esercenti potranno rifiutare i pagamenti digitali.
La maggior parte di noi ormai paga tutto con bancomat o carta di credito. Si tratta di strumenti decisamente più comodi rispetto ai classici contanti e non abbiamo nemmeno il pensiero di dover andare a prelevare. Senza contare che non è molto sicuro girare per le strade o andare sui mezzi pubblici con il portafoglio pieno di banconote.
In caso di scippi il bancomat e la carta si possono bloccare, i contanti no. Tra l’altro, soprattutto dalla pandemia di Covid in avanti, siamo stati tutti incentivati ai pagamenti digitali ritenuti più sicuri anche dal punto di vista igienico sanitario: le banconote, passando di mano in mano infinite volte, possono veicolare germi e batteri.
Senza contare che pagare con strumenti digitali significa usare strumenti tracciabili e, dunque, contrastare evasione fiscale e riciclo di denaro sporco. Benissimo se non fosse che ora stiamo assistendo ad un cambiamento di rotta: d’ora in avanti alcuni esercenti saranno autorizzati a pretendere i pagamenti in contanti e a rifiutare bancomat e carte.
Inversione di rotta improvvisa: dopo anni in cui veniamo incoraggiati ai pagamenti con bancomat e carte, ora si torna indietro e alcuni esercenti potranno rifiutare i pagamenti con strumenti digitali. Non tutti però ma solo una specifica categoria.
Come anticipato nel paragrafo precedente, negli ultimi anni siamo stati tutti incoraggiati ad usare bancomat e carte in quanto, trattandosi di strumenti tracciabili, consentono di combattere fenomeni come evasione fiscale piuttosto che riciclo di denaro sporco. Nello specifico, con il Decreto Legge n. 179/2012 è stato introdotto, a partire dal 30 giugno 2014, l’obbligo di accettare pagamenti con pos. Ma ora si fa un passo indietro e si torna ai contanti.
Lo scorso 12 luglio, il Giudice di Pace di Genova ha dato ragione ad un tabaccaio che ha rifiutato i pagamenti con bancomat e carte. Fino ad oggi anche i tabaccai erano obbligati ad accettare pagamenti con strumenti digitali. Con questa nuova sentenza, però, il giudice di Pace ha stabilito che nel caso di vendita di sigarette e valori bollati l’esercente può esigere i pagamenti in contanti.
Il motivo è molto semplice: il margine di guadagno su tale merce è bassissimo e, a causa delle alte commissioni applicate dai circuiti bancari per il servizio pos, gli esercenti finirebbero per rimetterci. Di conseguenza in questi casi, volenti o no, saremo costretti a fare un salto allo sportello a prelevare le care vecchie banconote e non potremo pretendere di usare bancomat o carta di credito. Non cambia nulla, invece, per tutte le altre categorie di esercenti che continueranno ad essere obbligati ad accettare pagamenti digitali anche per piccoli importi.
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